Il piede cavo è un’elevazione anomala dell’arcata longitudinale. Questa deformità è complessa, comprendendo una deformità che riguarda il retro, il meso e l’avampiede. Di solito abbiamo un retropiede varo con un calcagno che può essere equino o talo, il mesopiede è equino come l’avampiede, al quale si può associare un certo grado di adduzione e supinazione.
Piede Cavo Cause
L’eziologia del piede cavo è prevalentemente neurologica.
Piede cavo cause? Vediamo quali sono.
Alcune condizioni come la paralisi cerebrale, la poliomelite (piede varo neuorlogico), l’atassia di Friedrich, la malattia di Charcot Marie Tooth e il mielomeningocele sono frequentemente associate al piede cavo presente dalla nascita o più frequentemente che si sviluppa nel bambino in età prepubere.
Il punto in comune tra tutte queste condizioni patologiche e neurologiche è la presenza di sbilanciamento muscolare.
Il piede cavo può essere il prodotto di una paralisi del tricipite surale e l’estensore comune delle dita (muscoli ad azione pianizzante) con una azione mantenuta del peroneo lungo e il tibiale posteriore (muscoli cavizzanti)
Nella malattia di CharcotMarieTooth, il tibiale posteriore e il peroneo lungo rimangono forti, invertendo il retropiede e deprimendo la prima testa metatarsale.
Il tibiale anteriore e il peroneo breve sono deboli e quindi non possono dorsiflettere la caviglia, elevare il primo metatarso, o supinare il piede.
Il risultato di questa debolezza è il varismo (retropiede), l’equinismo del piede e la pronazione dell’avampiede.
Con la depressione della prima testa metatarsale si ha un’estensione dell’articolazione metatarso-falangea che causa deformità ad artiglio delle dita.
Gli estensori delle dita sono utilizzati per aiutare la dorsiflessione della caviglia, insieme all’estensione dell’articolazione metatarso-falangea, e i flessori dell’alluce sono stirati, risultando in una flessione delle articolazioni inter-falangee prossimali e distali.
Il piede cavo può essere il risultato di una deformità residua da un piede torto (equino varo supinato).
Ci sono inoltre cause post – traumatiche, post – infettive ecc. di piede cavo.
Pazienti che hanno avuto una sindrome compartimentale della gamba o del piede in seguito ad un severo trauma possono sviluppare deformità in equino cavo.
Inoltre il cavismo del piede può essere osservato in bambini affetti da paralisi del nervo sciatico da iniezioni intramuscolari nell’area del nervo, bambini che subiscono lacerazioni del peroneo breve o del peroneo lungo.
Infine c’è un grande numero di pazienti nei quali un esame neurologico completo non riesce a trovare una causa di deformità in cavo. Questo viene definito il piede cavo valgo dell’adolescente che è di solito idiopatico, non malformativo e progressivo, e che di solito non necessita di alcun trattamento. Tuttavia, è sempre importante ricordare la possibilità di essere in presenza di spina bifida occulta.
Un sottogruppo di questi bambini si presenta con il piede cavo sin dalla nascita, per questo la deformità viene definita congenita.
Piede cavo: le tipologie
Le deformità in cavo del piede possono essere divise in quelle limitate al cavismo senza interessamento del retropiede, quelle associate a varismo del retropiede (piede cavo varo), e quelle che presentano flessione del primo raggio con adduzione dell’avampiede.
Il piede cavo semplice è caratterizzato dalla flessione plantare dell’avampiede che è bilanciata dalle porzioni mediale e laterale del piede, quindi una verticalizzazione metatarsale in associazione a talismo del calcagno, con il carico distribuito dalla prima alla quinta testa metatarsale.
Il calcagno in posizione neutrale presenta pochi gradi di valgismo. La deformità in cavo varo è molto più comune della deformità in calcagno cavo pura. Il piede cavo varo risulta dall’elevazione dell’arcata longitudinale con flessione plantare della prima testa metatarsale e in minor misura dalla seconda testa metatarsale. Il primo metatarso è pronato ma l’avampiede è supinato. La prima testa metatarsale depressa funziona come lembo di un tripode. Quanto la prima testa metatarsale atterra sul terreno, tanto si ha un’inversione del calcagno che porta a una deformità in varo.
Il calcagno varo di solito si verifica nella paralisi flaccida, nel mielomeningocele e nella poliomielite, ed è causata da paralisi del gastrocnemio.
La deformità del piede crea una base instabile per il carico e la caviglia scivola durante le attività fisiche.
L’instabilità di caviglia in quei Pazienti che hanno una causa neurologica della deformità in cavo varo è data soprattutto dalla debolezza muscolare.
Altri Pazienti si presentano lamentando dolore e callosità a livello della pianta del piede in zona retro metatarsale e sul bordo laterale del piede nell’area della base della quinta testa metatarsale.
La flessione plantare e l’equinismo delle teste metatarsali in presenza di iperestensione dell’articolazione metatarsofalangea dovuta a dita ad artiglio, in griffe, porta a una pressione anomala sotto le teste metatarsali e metatarsalgia.
Infine quei Pazienti che hanno una deformità delle dita ad artiglio possono presentare callosità sul dorso delle articolazioni interfalangee prossimali che presentano una flessione fissa e che quindi possono strofinare contro la calzatura.
L’esame obiettivo del piede dovrebbe focalizzarsi nel documentare le componenti dalla deformità del piede.
I Pazienti al di sotto dei 10 anni di età possono avere elevazione dell’arcata longitudinale durante la posizione seduta. Tuttavia, l’arco si può appiattire in qualche modo durante la posizione eretta se la deformità è flessibile.
La fascia plantare viene avvertita come una banda rigida nella pianta del piede quando l’avampiede è dorsiflesso.
La fascia plantare e costituita da una aponeurosi più plantare che copre dorsalmente l’abduttore dell’alluce, il flessore breve dell’alluce, il flessore breve delle dita, l’abduttore del quinto dito e il muscolo interosseo, il tibiale posteriore e la porzione plantare della capsula delle articolazioni del meso piede.
Il piede può apparire più corto del contro laterale per elevazione dell’arco longitudinale. L’equinismo del piede (avampiede) dovrebbe essere valutato così come le prominenze delle teste metatarsali.
Alcuni Pazienti hanno una prominenza soltanto della prima testa metatarsale a livello della pianta del piede mentre altri hanno equinismo di tutti i metatarsi.
Il retropiede dovrebbe essere valutato alla ricerca di valgismo e varismo del piede oltre che di equinismo.
Il vero equinismo del piede (retropiede) è una condizione molto rara nei Pazienti con piede cavo.
Articolo scritto da Domenico Curci Ortopedico Pediatrico (al link la pagina Facebook Ufficiale del Dottore).
Il Dott. Domenico Curci è ortopedico specializzato nell’ambito pediatrico, con particolare focus nei bambini e negli adolescenti. Nel 2003 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano e nel 2009 completa la Laurea di specializzazione presso Università degli Studi di Perugia. Ad oggi presta servizio con contratto libero professionale come Medico Specializzato in Ortopedia e Traumatologia presso la SS Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Galeazzi di Milano, uno dei migliori centri di eccellenza per l’ortopedia pediatrica.
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